Storia del jazz dal 1900 ai giorni nostri

Il jazz è uno stile musicale nato negli anni venti negli Stati Uniti nelle colonie di schiavi afroamericani. Costretti a lavorare nelle piantagioni del sud America, trovavano conforto improvvisando canti si collettivamente che individualmente. Inoltre aiutava gli schiavi a lavorare in coordinazione. Nel corso del XX secolo il jazz è passato per diverse fasi fino ad arrivare a quello che è oggi e in questo articolo andiamo a ripercorrere la storia del Jazz in tutte le sue fasi.
Storia del Jazz: i primi del 900, la nascita e le origini
1900-1920: Il termine è di origine incerta e molte sono le teorie della sua formazione. In questi si anni ci fu la migrazione degli afroamericani dal Sud verso il Nord degli Stati Uniti che lasciavano le piantagioni per trovare lavoro nelle grandi città. Portano con sè le loro usanze tra cui la musica, ed è grazie al mescolarsi dei vari stili, come work song, blues, gospel, che nasce il jazz. Il primo disco jazz viene inciso a New Orleans nel 1917 dalla Original Dixieland Jazz Band.
Questi sono gli anni in cui molti musicisti decidono di lasciare New Orleans per trasferirsi a Chicago nella quale venivano offerti guadagni migliori. La popolarità del jazz sta crescendo e si afferma come musica da ballo; inoltre nelle band emerge la figura del solista, come Luois Armstrong.
1930-1940
Questi sono gli anni a seguito del crollo della borsa di Wall Street del 1929, e pochi furono i musicisti che riuscirono a sopravvivere grazie alla loro musica. Nacque quindi un nuovo genere musicale denominato Swing che si affermò come musica da ballo. Soprattutto all’interno di quei locali che vendevano clandestinamente liquori vietati in quel periodo dal proibizionismo.
Il nuovo stile era reso ballabile grazie all’utilizzo di un tempo costante, il brano partiva lentamente fino ad aumentare progressivamente i toni e timbri dei contrappunti.
Nacquero la prime Big Band e il jazz prese piede in America, persino a Hollywood dove si iniziò a produrre film in cui la musica jazz occupava il ruolo di vera protagonista.
New York divenne il fulcro principale della vita del jazz, inizialmente con i locali nel quartiere di Harlem, poi con i club nei pressi di Brodway e la Cinquantaduesima strada.

1940-1960
Con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale molte orchestre dovettero chiudere. In questo periodo nasce un nuovo genere, denominato Bebop. Esso veniva suonato in tarda notte soprattutto nei locali da Harlem e il nome è dovuto dal suono di una frase ricorrente nei brani di questo nuovo genere. Questo genere fu molto criticato perché adottato da musicisti giovani e dalla continuità che si era creata del jazz con la droga che causò non poche vittime.
Si crea quindi una frattura trai vecchi musicisti e i giovani che raggiunge anche il grande pubblico che si stava rivolgendo verso altri generi. Il jazz stava nuovamente cambiando diventando più rilassato e melodico e prese il nome di Cool jazz nato tra gli anni ’40-’50. Fu il primo genere a emigrare sulla costa occidentale americana, ovvero in California.
Nello stesso periodo nasce un atro ramo del jazz, l’Hard bop. I bopper volevano conquistare l’industria di intrattenimento di nicchia, creando quindi musica più orecchiabile per un pubblico colto e di classe media.
1960: un periodo di grossi cambiamenti e innovazione per la storia del jazz
1960-1970: Questo fu un periodo di molti cambiamento per il jazz che si divise in differenti stili. La corrente Hard Bop si divise tra Jazz modale, ovvero uno stile più meditativo e intellettuale e il Soul Jazz più vicino al blues o a quello che oggi chiamiamo R’n’B.
Si formo anche una corrente denominata Free Jazz. Costituita da un’improvvisazione collettiva nel quale si rompono gli schemi tradizionali di forma, armonia, melodia e ritmo e al quale interno si trova una componente di critica politica e sociale. Non a caso nacque nel periodo delle battaglie razziali portate aventi da Martin Luther King e Malcom X.
Questo movimento però mancava della componente popolare che fin dagli albori aveva caratterizzato lo stile del jazz. E il fatto che veniva seguito dalle élite decretò il suo insuccesso, soprattutto quando altri generi musicali stavano ottenendo successo.
Nella metà degli anni sessanta, l’avvento della musica di massa che si concentrava sui giovani e che era caratterizzata dal rock, mise in difficoltà il jazz. Chi non accettava la critica del free jazz dovette cambiare stile. Alcuni dovettero accettare il fatto di essere apparentati al funky o alla musica soul-dance. Invece l’avvicinamento del rock e l’elettronica diede vita al genere Fusion che combina elementi di jazz, rock e funk.
1980-oggi
In questo periodo la storia del jazz e le sue varie correnti persero forza, alcuni artisti si richiamavano al mainstream. In Europa stavano nascendo nuovi artisti con una propria identità che a differenza delle fasi precedenti, non era più subalterno al modello statunitense.
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